All’interno de La Cà Nova, precisamente nella parte più antica e caratteristica della cantina, la famiglia Bellero ha realizzato un piccolo museo di primitivi strumenti e di attrezzature volto a preservare la storia e gli originari metodi di produzione del vino, ormai praticamente scomparsi. Se si osservano gli oggetti esposti si ha la chiara percezione dei grandi sacrifici che gli uomini compivano e della fatica che il lavoro nelle vigne richiedeva in passato.
Marco Bellero, attuale proprietario della cantina, è proprio partito da questa antica antichissima tradizione per poi adeguarsi alle moderne tecniche di produzione e di conservazione del vino. Adiacente alla parte più antica ha realizzato infatti un’enorme stanza, situata anch’essa sotto terra, dove sono presenti moderne botti in acciaio che contengono il vino de La Cà Nova.
Sotto vi proponiamo una piccola galleria fotografica della parte più antica della cantina.
“AL PREVI”: antico scaldaletto posizionato orizzontalmente sotto le coperte.Al suo interno appoggiava lo scaldino di terra cotta (SCIUFETTA) contenente carboni ricoperti di cenere
“TORCH”: antico torchio di fine ’800, movimentazione meccanica totalmente manuale, veniva utilizato per pressare la vinaccia dopo la fermentazione.
“ARCIAM”: il richiamo. Antico attrezzo per catturarei passerotti che entravano al richiamo di chi era già stato messo dentro e non poteva più uscire. Servivano per la cena a base di polenta
“I MUSE’”: museruole in ferro per evitare che i buoi si fermassero a brucare erba o germogli di vite
“AL ZUU”: il giogo per una coppia di buoi
copyright fotografie: La Cà Nova